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LA LEGGENDA DELL'AMMAZZADRAGHI


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Siamo come gli ammazzadraghi.



- Salve.
- Salve.
- Lei è…?
- L'ammazzadraghi, ho un appuntamento con…
- Ah ma certo! L'ammazzadraghi, avverto subito il Re che è arrivato.
- Senta, il cavallo l'ho parcheggiato lì, do fastidio?
- No.
- Poi magari uno deve uscire...
- Lì va benissimo.
- Ottimo.
- La faccio accomodare nella sala del trono.
- Ben gentile.



- Sire, è arrivato l'ammazzadraghi.
- Fallo entrare. Oh, ammazzadraghi! Che piacere vederla!
- Sire.
- Lei è… è molto più giovane di quanto mi aspettassi.
- È un problema?
- No, no, per carità. Largo ai giovani! Pure il nostro giullare è giovanissimo, sa? Le posso offrire qualcosa da bere?
- No.
- Sidro? Idromele?
- No, grazie.
- Molto bene. Allora…
- Il drago.
- Sì, esatto. Il drago. Abbiamo un problema con un drago. È molto grosso, molto forte, fa strage di bestie, terrorizza i… com'è che si chiamano?
- I contadini.
- Ecco, bravo. I contadini. Lei sa come sono i draghi.
- Sì. Da quant'è che avete questo problema?
- Da circa tre mesi.
- E perché mi avete chiamato solo adesso?
- Noi… abbiamo provato a risolverlo internamente. Ma non ha funzionato tanto bene. Un lavoro approssimativo, un sacco di soldati arsi vivi.
- Me ne posso certamente occupare. Datemi qualche giorno.
- No, subito!
- Subito?
- Subito, subito, il drago è la priorità!
- Va bene, se è la priorità…
- E poi tanto lei ci mette cinque minuti. Solo…
- Cosa?
- Vede, avrei una richiesta.
- Tutto ciò che vuole, sire.
- Vorrei che lo ammazzasse stando su una gamba sola.
- Non ho capito.
- Dico, il drago vorrei che lo trucidasse combattendo su una gamba sola.
- Perché?
- Beh vede ho letto che stando su una gamba sola funziona meglio.
- Non mi risulta.
- Beh l'ho letto.
- Senta, se io glielo uccido stando su una gamba sola o su due gambe, non cambia niente. Il drago muore comunque.
- Muore comunque, dice.
- Sì.
- Eh, però secondo me viene meglio su una gamba sola.
- Ma...
- Su, mi venga incontro.
- Va bene, sire, se la può far stare più tranquillo combatterò su una gamba sola.
- No, lo dico anche perché mio nipote, che fa un po' il mestiere suo, lavora sempre su una gamba sola.
- Che mestiere fa suo nipote?
- Schiaccia lucertole.
- Lucertole.
- E vedesse che bravo. È lo schiacciatore di lucertole ufficiale del regno. Siete quasi colleghi…
- Beh, veramente…
- Avevo pure una mezza idea di farglielo ammazzare a lui sto drago, poi però mi son detto “sai cosa? Facciamolo fare a un professionista”.
- Scelta intelligente.
- Ma mi dica, com'è fare l'ammazzadraghi? Cioè lei un giorno s'è svegliato e ha deciso “mo faccio l'ammazzadraghi”.
- No. Ho studiato.
- Ah perché si studia pure per fare l'ammazzadraghi?
- Sì.
- Ma pensa te.
- C'è proprio una scuola.
- Una scuola. Incredibile. Però, oh, è pure un lavoro divertente, diciamocelo.
- Insomma.
- Ma sì, d'altra parte ha la fortuna di fare una cosa che ama. Pure un po' artistica, un po' creativa. È quasi come non lavorare affatto.
- Quasi.
- Dai, bando alla ciance, parliamo un po' sul concreto. Parliamo del compenso.
- Bene.
- Purtroppo, per questo progetto di ammazzare il drago, non c'è budget.
- Come non c'è budget?
- Eh no, purtroppo non c'è budget.
- Ma lei è il re.
- Ehh.
- Vive in un castello.
- Ehhh.
- C'è una sua effige in oro massiccio proprio fuori dalla sala del trono.
- Le piace?
- Non è questo il punto!
- Alza la voce col suo re?
- Scusi.
- Allora, non c'è budget, però mi ascolti bene: se lei m'ammazza sto drago, io le garantisco una certa visibilità.
- Visibilità?
- Sì, guardi, mi impegno a mandare un po' di messi in giro per il regno a dichiarare che lei ha ucciso il drago, che è stato valoroso, che ha lavorato bene, che ci siamo trovati bene, eccetera eccetera. E non faccia quella faccia. Pensi al ritorno d'immagine. Poi io di chi m'ammazza bene i draghi ne parlo agli amici, cosa crede? Ne parlo con gli altri re e principi e marchesi, e chissà, un domani che c'è da ammazzare una strega, un vampiro, metti pure un lupo mannaro, è facile che vengano a chiamare lei. È una soluzione win-win.
- Ma veramente io pensavo più a un borsello di monete, la mano di sua figlia. Una cosa standard. Alle brutte un rimborsino spese.
- Però è importante che adesso lei non mi si focalizzi sul vil denaro. Provi a pensarla come un'opportunità. Un'opportunità professionale. Uccidere un drago. Mica ce ne sono tanti di draghi in giro di questi tempi e fuori c'è la fila per stare al posto suo. Con questo non voglio metterla a disagio, dico solo che prima di lei abbiamo sentito altri professionisti, altri ammazzadraghi, com'è nostro diritto. E uno di questi si è proposto di ammazzarci il drago, impagliarcelo, dare due mani di pittura alle segrete e pulire il fossato. Il tutto per un tozzo di pane e una recensione su ProntoPro. Così, per dire eh. Allora? Cosa vogliamo fare?



- Sire, sono tornato vittorioso.
- Chi è lei?
- L'ammazzadraghi.
- Ah già, l'ammazzadraghi. Cos'è che ha lì?
- Sangue.
- Suo?
- In parte.
- Bene. Sa cos'ho pensato mentre era via?
- Cosa?
- E se al posto di ammazzarlo lo addestrassimo?

Leggenda liberamente tratta dalla rete




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